MEMORIE
“A gruppi slegati e distanti, – coi carriaggi del treno borghese, pericoloso ingombro, frammischiati alle truppe combattenti, – colla cavalleria, occhio dell’esercito, seguente dietro la fanteria, – senza istruzioni sufficienti che valessero ad assicurare ai vari comandanti l’accordo negli sforzi e il reciproco appoggio, – se senza un Quartier Generale cui si potesse far capo per la disposizione d’insieme, l’esercito principale il mattino del 24 giugno avanzava spensieratamente entro il formidabile scacchiere delle fortezze austriache. […] Più che una marcia in paese nemico, sembrava un cambio di guarnigione.”
Generale G. Govone
Da H. Heyriès, “Italia 1866, storia di una guerra perduta e vinta”, Bologna 2016
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