MEMORIE
Il 18 marzo 1848, a Milano, venne organizzata una manifestazione pacifica davanti al palazzo del governatore, per richiedere alcune concessioni: abrogazione delle leggi più repressive, libertà di stampa, scioglimento della polizia, deferimento al comune di Milano della responsabilità sull’ordine pubblico e istituzione di una Guardia Civica agli ordini della municipalità.
La popolazione era tuttavia esacerbata da una serie di iniziative repressive portate avanti dall’amministrazione austriaca e così la dimostrazione si trasformò in un vero e proprio assedio al palazzo del Governo che, praticamente sguarnito, fu preso d’assalto.
Poichè il governatore era fuggito la notte prima, il suo vice O’ Donnell, rimasto solo, si trovò costretto a firmare le concessioni. Nel frattempo cominciava la lotta nelle strade. Milano era in aperta rivolta. Ovunque nella città si sparava e si gridava, le campane suonavano a martello, mentre gli insorti si facevano coraggio intonando il coro del popolo oppresso, “Và pensiero, sull’ali dorate”, dal Nabucco di Giuseppe Verdi. (da: M.Scardigli, “Le grandi battaglie del Risorgimento”, 2011)
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