I PROTAGONISTI
Carlo Cattaneo da “Dell’insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra: memorie”, 1849
“Avvezzo a tarda veglia, io potei contare dalle mie stanze in due ore ben nove pattuglie; in quelle notti carnevalesche, già sì festose, non altro si udiva che la greve e tarda pedata del soldato. Ogni giorno, deportazioni improvise rapivano altri cittadini; le donne tremavano; l’ansietà cresceva; eppure nessuno fuggiva; un lume di speranza era in fondo ai cuori. Le novelle d’ogni giorno accendevano sempre più le menti; un giorno era la ribellione a Palermo; un’altro la costituzione a Napoli; un’altro, a Firenze, a Torino; un’altro la Repubblica a Parigi. Il falso, aggiunto al vero, accresceva la febre; si sussurrava di sessantamila fucili, già preparati per noi da Carlo Alberto, lungo la frontiera; – di quarantamila, già introdutti per noi in Milano; – d’un contingente chiamato all’armi in Torino; di due contingenti, di tre, di quattro; – entro due mesi, entro uno, a giorni a giorni, ogni cosa sarebbe presta alla guerra. E li Austriaci dal canto loro publicamente dicevano, che, per frenare il Piemonte, erasi dimandata in pegno Alessandria; e vantavano prefisso alla loro entrata colà il 6 di Marzo.”