La Battaglia
La Battaglia di Oliosi
La terza guerra d’indipendenza fu il primo conflitto nel quale venne coinvolto il neonato Stato italiano.
A seguito delle due precedenti guerre d’indipendenza, del 1848 e del 1859, per completare l’unità nazionale mancavano: Roma, il Veneto, il Trentino e Trieste.
L’offerta di alleanza avanzata dalla Prussia contro l’Impero asburgico, portò il Regno d’Italia a scegliere di abbandonare la strada della diplomazia per quella delle armi: la dichiarazione di guerra del 15 giugno 1866, portò l’esercito italiano a impegnarsi nel fronte meridionale della guerra all’Austria.
Le truppe del Regno d’Italia guidate da Alfonso La Marmora e quelle dell’Impero austriaco comandate dall’Arciduca Alberto d’Asburgo, si scontrano il 24 giugno 1866 nella battaglia di Custoza.
L’abitato di Custoza, pesantemente interessato dagli scontri non fu l’unico territorio in cui si sviluppò la battaglia, segnata da una successione di combattimenti isolati che interessarono i comuni limitrofi, estendendo la zona del conflitto ad un’area compresa fra le colline moreniche a est del Mincio e la prima pianura.
Il campo di battaglia può essere diviso in due settori: quello orientale include Villafranca e Custoza, quello occidentale le località di Oliosi, Santa Lucia, Monte Vento e Monzambano.
Le truppe italiane che occuparono Oliosi, nonostante il pesante bombardamento di artiglieria austriaca, conquistarono e mantennero il controllo del Monte Cricol. Una fortunata ed inaspettata carica di cavalleria diede inizio alla controffensiva asburgica provocando lo sbandamento della brigata Forlì e la perdita dei punti strategici acquisiti. A seguito di sanguinosi scontri le forze italiane furono costrette a ripiegare su Valeggio e Monzambano.
Il giorno seguente la situazione, non completamente compromessa, poteva ancora volgere in favore delle truppe italiane se vi fosse saldezza e unitarietà di comando; il generale La Marmora, tuttavia, ordinò la ritirata definitiva.
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